Speleo Club Ribaldone - Genova

Gruppo speleologico fondato nel 1970

05/12/2004: Piancavallo

Domenica 5 dicembre Uscita alla grotta Piancavallo

Visto da Stefania e visto da Marco


Domenica 5 dicembre è stata organizzata un'uscita a Piancavallo, partecipanti: Riccardo, Marco, Juri, Ilaria, Elisa, Stefania.

Appuntamento alle ore 8.30 all'uscita del casello di Voltri...Peccato che Stefania e Ilaria si addormentino e si parta solo alle 10 dall'autogrill di Varazze. Il viaggio comunque è piacevole anche se un po' lungo. Arrivati a destinazione scopriamo che per arrivare alla grotta dobbiamo attraversare una pietraia parecchio scoscesa. Juri, Marco e Riki non hanno il minimo dubbio e si avviano verso la grotta. Stefania, Ilaria ed Elisa decidono di passare dal bosco. Attraversato il torrentello arriviamo finalmente alla grotta. Una volta dentro scopriamo che c’è parecchia acqua e già nel tratto iniziale dobbiamo proseguire carponi nell’acqua gelida per poter proseguire. Iniziano le prime voci che dicono di tornare indietro e andare a fare il Lupo Superiore. Proseguiamo comunque imperterriti già bagnati e infreddoliti. Dopo poco si arriva a uno scivolo di fango dove simpaticamente ci siamo un po’ imbrattati soprattutto Ilaria, Riccardo e Juri che hanno deciso di fare il toboga finendo in oltre in metro di fango!!! Ovviamente anche gli altri non sono stati risparmiati dall’ “infangamento” totale.

Arriviamo finalmente al famoso o famigerato Lago Caronte da attraversare con lo speleo-canotto-truzzo Explorer. Scopriamo che è stato armato anche un traverso. E decidiamo di passare da quella strada ed evitare così di dover gonfiare il canotto. Arrivati dalla parte opposta del lago proseguiamo verso l’uscita. C’è da attraversare una serie di marmitte piene di fango, scendere ancora un pozzetto di 7 metri, proseguire ancora qualche metro e dovremmo essere fuori…DOVREMMO…Arrivati al pozzo Riccardo arma, lancia la corda e …SPALSH! Ops…ci deve essere un PO’ di acqua sul fondo…Ilaria è la prima a scendere. Riki chiede info sullo stato dell’acqua.

Ilaria: “Perdincibacco! (Perchè la Ila "cazzo" non lo dice!)…ce n’è parecchia arriverà alla pancia!”

Riki: “Ma se usiamo il canotto e ci siamo in un attimo”.

Se non fosse che…Parte Riky, parte Ila, parte Stefania. Arrivati dall’altra parte scopriamo che c’è una simpatica salita totalmente di fango che diventa quasi impossibile risalire se non per il nostro Spiderman.-Speleoricci. Ilaria e Stefania finiscono beatamente in acqua e ci rimangono un po’ giusto perché aveva “solo” una temperatura di almeno 5 gradi. Riki arriva più o meno a metà della salita non senza difficoltà , era tutto tremendamente scivoloso, Ilaria e Stefania improvvisano un balletto di nuoto sincronizzato tentando di affogarsi a vicenda ogni volta che cercano un appiglio e finendo sistematicamente nell’acqua gelida. Nel mentre parte Marco dall’altra parte con la corda tolta dal pozzo così che Riki riesce a fare una sicura a spalla con la quale Stefania riesce a raggiungere la metà della salita e ad arenarsi stile balenottero (usando un eufemismo) facendo affidamento sull’unico spuntone di roccia disponibile,. Ilaria continua a rimanere in acqua per metà. Marco nel mentre decide di dover raggiungere Riccardo per vedere meglio la situazione. Il terrore nelle occhi di Stefania che pensa di doversi togliere da lì per farlo passare ma Batman-Marco passa senza dover far scivolare nuovamente la malcapitata in acqua. Dopo un po’ di tentativi per trovare la strada decidiamo di tornare indietro (abbiamo appurato dopo che tutto questo è durato circa tre ore) Juri nel frattempo arriva portando il canotto per dare la possibilità agli altri di tornare dall’altra parte del lago “improvvisato” facendo un triplo carpiato e finendo nell’acqua gelida pure lui! OLE’! Arriviamo finalmente dal pozzo che deve essere riarmato. Marco arma il pozzo mentre aspettiamo Speleoricci che si è visto la morte in faccia scendendo da quel muro di fango in libera. Nel mentre Ila toglie la parte superiore della tuta totalmente bagnata per tentare di scaldarsi un po’. Juri tenta una risalita e scivolando fa effetto domino su Ilaria e Stefania che per la quarta volta si trovano in acqua. Fortunatamente Ilaria a metà visto che non aveva nemmeno la parte superiore della tuta. Stefania ne approfitta per farsi l’ennesimo bagno e magari anche qualche fango…Risaliamo per il pozzo con canotto annesso, ovviamente gonfio per non doverlo gonfiare nuovamente al Lago Caronte. Arrivati al lago Elisa , Marco e Stefania passano incolumi. Arriva Ila mentre Stefania si è simpaticamente incastrata nella risalita del pozzo e arrivano anche Riki e Juri che decide di lanciarsi a soldatino ad una velocità pari ad un missile terra-aria e scoppiando il canotto! Risultato: tre contro tre da una parte all’altra del lago. Juri Ilaria e Riki raggiungono la parte opposta del lago con il traverso. Nel mentre Marco Elisa e Stefania proseguono verso l’uscita. Arriviamo ad una salita di fango nella quale Stefania prosegue alla Willy il Coyote lasciando impronte di unghie ovunque e rimanendo sempre allo stesso punto. Se non fosse per Marco probabilmente Stefania sarebbe ancora lì adesso. Stefania rallenta pero’ troppo gli altri e quindi si ferma ad aspettare i tre malcapitati che hanno dovuto attraversare il lago sul traverso e lascia che Marco e Elisa vadano fuori a recuperare i cellulari perché sta venendo tardi e iniziamo a preoccuparci di avvisare casa. Finalmente dopo un tempo indefinito arrivano gli altri e ci avviamo verso l’uscita. C’è ancora da attraversare il primo pezzo inondato di acqua, nel mentre il livello si è alzato ma si riesce ancora a passare, ma l’ennesimo bagno nell’acqua gelida ce lo saremmo risparmiato volentieri. Passato quello siamo prossimi all’uscita, e lì ci accoglie un favoloso cielo stellato , tra i più belli che si siano mai visti forse anche perchè la voglia di uscire da quella situazione era tanta. I complimenti al gruppo che nonostante tre “novizi” si è comportato egregiamente e un grazie particolare a Riki e Marco che ci hanno tirato fuori da questa situazione senza mai farci perdere d’animo nonostante fossimo “leggerissimamente sotto pressione”
Una delle uscite più entusiasmanti di questo nuovo gruppo, appena formato ma già molto affiatato. Senza forzature di sorta: che questa magnifica esperienza duri in eterno!

*Stefania*


05/12/2004 Garbo di Piancavallo Partecipanti: Riccardo, Stefania, Elisa, Ilaria, Yuri (speedy), Marco. Doveva essere una semplice gita di piacere speleologico. Speedy e la Ste sono appena usciti dal corso di introduzione del gruppo speleo Martel e sono pieni di entusiasmo. Appuntamento alle 8,30 al casello di Genova Voltri. Chiaramente per rottura improvvisa e contemporanea di tutte le sveglie ci si vede un'ora dopo. Viaggio tranquillo (a parte qualche sorpasso azzardato di Speedy) fino alla Gola delle Fascette dove parcheggiamo, ci cambiamo e iniziamo l'avvicinamento. Primo ostacolo: bisogna guadare il fiume. Passiamo tutti saltando come dei camosci sulle pietre scivolose e Speedy finisce a bagno. La salita sull'altra sponda conta due piccole difficoltà che vengono superate con due sicure a spalla e senza gravi perdite arriviamo all'ingresso. Foto di rito e si entra. Primo passaggio allagato a 50 metri dall'ingresso... acqua a pochi gradi all'altezza della vita per la felicità di tutti (perché non siamo andati al Lupo? Bho... mistero...). Il pensiero di uscire dal secondo ingresso che non tocca quella galleria ci conforta... Acrobazie sulla corda a nodi che percorre il cunicolo del vento e arriviamo sul ramo principale. Da qui, dal momento che il cunicolo interseca perpendicolarmente questo ramo, possiamo decidere di andare a destra verso lo scivolone di fango oppure a sinistra verso l'altro ingresso. Riccardo dice che possiamo fare entrambe le cose così andiamo a giocare sullo scivolo. Parte Riccardo, lo segue a ruota Speedy che si sfracella a metà, alla fine la Ila che scende timorosa mugolando. Gli altri che ci tengono alla pelle restano su... Recuperati i resti infangati degli altri torniamo sui nostri passi e affondando nel fango fino alle ginocchia ci dirigiamo verso la fantomatica uscita. La grotta in questo tratto è molto bella e varia: la galleria principale alterna vani concrezionati a passaggi perfettamante levigati dall'acqua, a marmitte tonde, fino ad arrivare al lago Caronte. Un traverso ci evita di dover gonfiare il canotto anche se qualcuno avrebbe preferito sguazzare felicemente invece di passare su quegli armi così precari... Superato questo ostacolo un altro passaggio fra le marmitte con strettoia allagata e fango/vinavil alle ginocchia ci porta sull'orlo di un saltino fangoso attrezzato per una doppia. Riccardo scende dopo la Ila e avverte che bisogna gonfiare il canotto. Detto fatto. Un sibilo proveniente dall'interno dell'imbarcazione ci avverte che è bucato, ma non ci perdiamo d'animo (l'uscita è molto vicina a detta di Riccardo...). Passa Riccardo, passa la Ila, passa la Ste e sull'altra sponda uno scivolo di fango non permette loro di proseguire facendoli finire tutti in acqua fino al collo. Tutto da rifare. Bisogna mettere una corda, così Marco disarma la doppia, passa di là (il canotto è sempre più sgonfio), supera la Ila che fa il bagno, la Ste precariamente appollaiata a metà dello scivolo e raggiunge Riccardo che nel frattempo era salito in libera in cima. La galleria sbuca esattamente al di sopra del lago in un punto dove non c'è ombra di prosecuzione. Non è quella la strada. Nel frattempo Speedy, per spirito di emulazione tenta la traversata e allieta le fanciulle tornate sull'arenile con un triplo carpiato rovesciato acquatico che lo porta ad osservare il canotto rovesciato come una tartaruga dall'interno del lago... E' tardi, qualcuno è bagnato fino all'osso, la Ila trema come una foglia e improvvisa uno strip-tease: decidiamo di tornare indietro. Mentre Marco e Riccardo disarmano la risalita nel fango, dall'altra parte la Ely tenta una risalita per tornare in cima al pozzo sceso in precedenza ma si ferma su una cengia fangosa. Speedy per riscattarsi prova a raggiungerla, crolla rovinosamente al suolo e per effetto domino ributta nel lago la Ila e la Ste... Marco aspetta Riccardo che gli passi la corda e traghetta anch'esso sul canotto che ormai sta sventolando bandiera bianca. A centro del lago gli viene pure in mente di provare a rigonfiarlo ma non è cosa buona e giusta aprire la valvola mentre si è a bordo. Qualcuno gli suggerisce di provare a gonfiarlo dal buco!... Giunto incolume a riva inizia la risalita e grazie ad una piastrina, il pedale della maniglia, un cliff, due bestemmie e qualche mossa da circo volante raggiunge la cima, mette la corda e così si può iniziare la risalita. Il lago Caronte ci sbarra la strada ma abbiamo lasciato il canotto "gonfio"... Passa Marco, poi la Ely e la Ste. Speedy che ci segue con la corda in mano ha la brillante idea di salire con un tuffo a soldatino... Risultato: quello che rimaneva del canotto è scoppiato e lui è sparito nel lago. Abbandonata la nave (qualcuno avrebbe voluto abbandonare anche l'ultimo capitano) i restanti naufraghi passano per il malfamato traverso. Così mentre i malcapitati arrancano sulle corde Marco la Ste e la Ely proseguono nella salita verso l'uscita, rallentati dall'ennesima evoluzione della Ste che, dopo averci allietato con le sue imprecazioni durante la risalita del pozzetto sul fondo dove il cliff dimenticato sul frazionamento le si era gentilmente incastrato nella maniglia, adesso arranca stile Willy il Coyote su una ripida salita di fango dove per d




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